Incontro sul tema "Storia, realizzazione e diffusione dei calchi dall'antichità ai nostri giorni"
Incontro sul tema "Storia, realizzazione e diffusione dei calchi dall'antichità ai nostri giorni"
A cura di Clotilde D'Amato
#educaRoma
Atene, II secolo d.C. In alcuni versi del poeta Luciano la statua bronzea di Hermes Agoraios si lamenta di essere impiastricciata ogni santo giorno con della pece, usata per formare uno ‘stampo’, o meglio calco, per la realizzazione di una copia esatta della statua. Altre fonti letterarie, specialmente Plinio il Vecchio (Roma, I secolo d.C.) e ritrovamenti archeologici attestano l’uso di calchi (segnatamente in gesso) in epoche ancora più remote.
Dopo l’età romana non abbiamo ulteriori testimonianze sulla calcatura prima del Rinascimento, quando l’incontenibile interesse per il mondo antico trova in tale pratica, applicata a originali di varia natura, forma e dimensione, una manifestazione saliente. La prima descrizione del processo di formatura, eseguita con il gesso distribuito in tasselli, ci viene fornita da Giorgio Vasari nel suo trattato cinquecentesco. Nel Settecento la produzione di calchi in gesso raggiunge proporzioni tali da provocare per contraccolpo, nei secoli successivi, la perdita di intere collezioni di essi.
Un caso particolare è rappresentato dai calchi della Colonna Traiana realizzati negli anni 1861/1862 e conservati nel Museo della Civiltà Romana: alcuni di questi (insieme ad altro materiale proveniente dallo stesso Museo) sono esposti nella mostra “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa”. La Colonna è un monumento di straordinario valore artistico, ma anche storico perché testimonia le gesta (le due campagne militari per la conquista della Dacia, l’odierna Romania) di un grande imperatore come Traiano. Purtroppo, lo stesso monumento è tanto importante quanto ‘sfuggente’ visivamente, perché le leggendarie imprese di Traiano ben presto eludono lo sguardo del visitatore per correre verso il cielo, lungo le 23 volute elicoidali della Colonna. Al contrario, in virtù della loro natura e disposizione spaziale, i calchi offrono senza soluzione di continuità una fruizione ravvicinata, dettagliata e completa del ‘racconto’ della Colonna che non è possibile effettuare sul monumento originale.
Clotilde D’Amato, archeologa ed epigrafista greca e romana è stata per lungo tempo curatore del Museo della Civiltà Romana, occupandosi principalmente di catalogazione e archivi, di didattica e valorizzazione, di iniziative e progetti culturali di solidarietà e accoglienza.
Informazioni
06 aprile 2018 ore 16.00
Le date degli appuntamenti potrebbero subire variazioni che saranno indicate sulle pagine web della Sovrintendenza e del Sistema Musei Civici e comunicate tramite e-mail.
Incontro gratuito con prenotazione obbligatoria.
Per prenotare telefonare al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Max 40 partecipanti
È previsto il rilascio dell’attestato di formazione.
CREDITI FORMATIVISAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
La partecipazione a cinque incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di:Studi storico-artistici (triennale); Storia dell’arte (magistrale); Storia, Antropologia,Religioni (triennale); Scienze storiche (Età moderna-Età contemporanea /magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE
La partecipazione a sei incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di:Scienze dell’Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica(magistrale); Architettura-Progettazione urbana (magistrale); Architettura-Restauro (magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
La partecipazione ad otto incontri, attestata, dà diritto agli studenti alriconoscimento di due crediti formativi.
info al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Ufficio attuazione del programma delle attività di catalogazione e attività didattiche.
Progetto a cura di Nicoletta Cardano
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