Mercati di Traiano: storia
La storia dei “Mercati” di Traiano inizia con la progettazione di alcuni interventi propedeutici alla costruzione dell’ultimo e più grandioso dei Fori Imperiali, il Foro di Traiano, probabilmente già avviati dall’imperatore Domiziano.
Le fonti antiche non offrono notizie sicure circa la committenza imperiale e la paternità progettuale; tantomeno esistono fonti certe per l’identificazione dei Mercati di Traiano, e la spiegazione più plausibile è che il grande complesso fosse considerato un’unica entità con il vicino Foro.
I bolli, unica fonte diretta, ne testimoniano un numero consistente di età domizianea. Finora si è ritenuto che essi possano essere l’esito di un notevole stoccaggio di materiale laterizio in quel periodo, visto l’impegno edificatorio programmato dall’imperatore. Invece i dati archeologici acquisiti con le indagini più recenti (2003-2007) sembrerebbe indicare che già sotto il regno di Domiziano siano state intraprese le opere propedeutiche alla costruzione di un imponente complesso architettonico quali muri di terrazzamento e fognature.
Allo stato attuale delle conoscenze, ben poco resta della tradizionale interpretazione in chiave commerciale. E’ stato fondamentale nel quadro delle scoperte archeologiche che hanno contribuito alla rilettura del complesso, il rinvenimento dell’iscrizione su di un architrave riutilizzato come soglia nell’area del Giardino delle Milizie, che ricorda un procurator fori traiani, tal Horatius Rogatus, che avrebbe fatto restaurare il Foro dopo un incendio nel III secolo d.C.
È evidente la diversificazione funzionale dei vari edifici che compongono i Mercati di Traiano, con la scelta di associare la parte inferiore ad attività direttamente in relazione con il Foro, mentre nella parte superiore era dedicata a quelle gestionali ed amministrative.