Storia
Dal 1985 ad oggi nei depositi formatisi nell’area forense dopo gli scavi del Novecento sono stati inventariati e documentati in vario modo oltre 40.000 frammenti, in realtà una percentuale esigua di quella che doveva essere l’enorme quantità di marmi di rivestimento marmoreo o di blocchi della struttura portante.
Le fasi degli interventi programmati nei depositi dei Fori e dei Mercati nel corso di circa venti anni, hanno riguardato il risanamento e la riorganizzazione dei depositi e l’inventariazione di tutti i frammenti, con relativa documentazione fotografica. Tale capillare raccolta di dati ha permesso di individuare i pezzi più significativi per la ricostruzione degli edifici antichi e dei loro partiti architettonici, che sono quindi stati oggetto di una campagna di documentazione grafica e di attività di restauro conservativo, salvando il modellato di alcuni dei frammenti da una perdita completa. L’individuazione di contesti tipologici nuovi e la definizione degli ordini architettonici, e quindi dell’aspetto antico dei complessi forensi, hanno costituito la base conoscitiva per il progetto museale.
Nel percorso si intrecciano diversi “itinerari”, infatti, il progetto del Museo necessariamente deve essere anche progetto di comunicazione: l’architettura dei Fori nell’architettura dei Mercati, la storia della città nella storia di un suo “quartiere”.