Incontro sul tema "Lapidarium a Roma. Il viaggio della quadriga tra spazio e tempo"
A cura di Gustavo Aceves e Lucrezia Ungaro nell'ambito della mostra Lapidarium
#educaRoma
Confrontarsi con lo spazio dei Mercati di Traiano non è semplice: Gustavo Aceves e noi abbiamo avuto il coraggio di provarci con una mostra imponente e nello stesso tempo di grande forza emotiva. L’artista “usa” il viaggio storico della quadriga, l’animale nobile – il cavallo, lo strumento principale di comunicazione sull’acqua – la nave, la barca, per denunciare un dramma tanto antico quanto attuale. La migrazione forzata alla ricerca di un’alternativa alla guerra, l’abbandono coatto della propria terra, la speranza dell’approdo sicuro, sono temi purtroppo quanto mai alla ribalta della cronaca e della discussione popolare e politica, senza risposte umanamente accettabili.
L’artista ha voluto portare parte delle opere già create ma ha anche creato opere appositamente per il complesso monumentale che lo mette in dialogo con il Tempo, lo Spazio, la Storia , la Città. Ha voluto dare un significato alla scelta delle cromie, dei materiali, alle forme, unendo la nostra Storia con quella autoctona della sua Patria, con quella in ultima analisi del Genere Umano.
Uno dei concetti principali di Lapidarium è lo stabilimento di un dialogo tra il cammino della Quadriga attualmente localizzata in San Marco a Venezia e i cavalli di Lapidarium.
La Quadriga è stata saccheggiata in Corinto da i Romani ed è stata collocata sopra il vittorioso Arco di Costantino a Roma nel anno 304 d.C.
Costantino porta la Quadriga a Costantinopoli, oggi chiamata Istanbul, e la colloca sopra l’entrata del ippodromo più grande dell’ Impero Romano.
Nel 1204, la Quadriga è stata saccheggiata durante la Quarta Crociata e viene collocata sopra la Basilica di San Marco a Venezia. Successivamente, la Quadriga è stata presa dal esercito di Napoleone durante le guerre Napoleoniche e viene situata sopra il Arco di Trionfo del Carrousel a Parigi, per dopo nuovamente essere mossa dall’armata Prussia dopo la vittoria di Waterloo. Dopo questi eventi, due copie della Quadriga sono state realizzate, una per la Porta di Brandeburgo a Berlino e la seconda per rimanere sopra l’ Arco di Trionfo del Carrousel a Parigi. Finalmente, la Quadriga è stata riportata a Venezia; il luogo dove resta fino ad oggi.
Come un risultato del cammino epico della Quadriga, questi luoghi sono diventati legati, come da un filo segreto pieno di simbolismo. Sono i luoghi che ospiteranno Lapidarium, i discendenti di questi cavalli originali, ora diventati pietra, sabbia, marmo, bronzo, ferro.
Luoghi scelti come una metafora dell’esperienza contemporanea dell’esilio.
Aceves fa rivivere in Lapidarium, attraverso una sua originale rivisitazione, ispirata alle più alte rappresentazioni dei cavalli dell’arte antica e moderna occidentale, una visione tutta propria di quanto il cavallo sia ancora oggi il simbolo di quanto di più bello e nobile abbia realizzato la cultura figurativa: evidenti sono, infatti, le derivazioni dai cavalli bronzei della Quadriga di San Marco e dai più famosi monumenti equestri del Rinascimento, ed in particolare dal celeberrimo e mai realizzato cavallo di Leonardo da Vinci per Francesco Sforza.
Una cultura, dunque, che sopravvive ancora una volta alla violenza e alla morte, generando nuove forme di arte che Aceves magistralmente sintetizza, con una inaudita forza espressiva, nelle figure totemiche fuse in groppa allo stesso cavallo, corrodendo, marchiandone la pelle e deformandone lo scheletro. La forza dirompente della scultura non rende statici i cavalli apodi di Aceves; dal movimento dei musi e dell’ampio pettorale è evidente che sono colti nell’atto di avanzare, a volte fieri, a volte nervosi, altre volte anche stanchi con la testa richinata sul collo. Però sempre vivi e in cammino. Il loro sguardo esprime pietas, consapevolezza del carico di dolore che trasportano, una sofferenza che modifica addirittura il loro essere, mutando, corrodendo, inaridendo il corpo, ma non estinguendo la loro voglia di vita e di riscatto.
La simbologia e l’iconografia dei cavalli di Aceves è tale che Lapidarium diviene il monumento dei “vinti”, uno spazio muto di riflessione di cui ognuno di noi può appropriarsi.
Gustavo Aceves (1957, Città del Messico), vive e lavora a Pietrasanta, in Italia.
È conosciuto in America Latina per i suoi potenti dipinti figurativi che si rifanno alla tradizione pittorica classica, usando però scala monumentale e colori forti tipici dei murales messicani. Dalla fine degli anni Settanta le sue opere sono state esposte in tutto il mondo in prestigiosi contesti, tra cui il Museo del Palacio Bellas Artes a Città del Messico, la Biennale di Venezia e la Biennale di Pechino, e si trovano in importanti collezioni private e permanenti, come quelle del Museo della Memoria e della Tolleranza a Città del Messico e i Musei Vaticani a Roma. È stato uno dei più giovani artisti inseriti nelle aste latino-americane di Christie’s e Sotheby’s a New York nei primi anni Novanta.
Lucrezia Ungaro è curatore archeologo e responsabile della valorizzazione del patrimonio nei musei archeologici, in particolare nel Museo dei Fori Imperiali e nel Museo della Civiltà Romana; si occupa prevalentemente di: restauri strutturali e beni mobili; musealizzazione; catalogazione e conservazione; progettazione europea; servizio civile volontario.
Informazioni
Lunedì 21 novembre 2016 ore 16.00
Durata: circa 90 minuti
Incontro gratuito con prenotazione obbligatoria.
Per prenotare telefonare al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)
Max 40 partecipanti
È previsto il rilascio dell’attestato di formazione.
CREDITI FORMATIVI SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
La partecipazione a cinque incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Studi storico-artistici (triennale); Storia dell’arte (magistrale); Storia, Antropologia,
Religioni (triennale); Scienze storiche (Età moderna-Età contemporanea / magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE
La partecipazione a sei incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Scienze dell’Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica (magistrale);
Architettura-Progettazione urbana (magistrale); Architettura-Restauro (magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
La partecipazione ad otto incontri, attestata, dà diritto agli studenti al riconoscimento di due crediti formativi.
Le date degli appuntamenti potrebbero subire variazioni; le modifiche saranno indicate nel sito internet del Sistema Musei Civici e comunicate tramite e-mail
060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali Ufficio attuazione del programma delle attività di catalogazione e attività didattiche.
Il programma è realizzato in collaborazione con: Dipartimento Cultura - Archivio Storico Capitolino; Istituzione Biblioteche di Roma; Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea; Istituto Luce Cinecittà s.r.l.; Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Storia, Culture, Religioni; Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Storia dell'arte e spettacolo; Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Architettura; Accademia di Belle Arti; Società Italiana delle Storiche.
Progetto a cura di Nicoletta Cardano
Il ciclo Educare alla città: luoghi e temi della scienza è ideato e curato da Federica Favino, Dipartimento di Storia, Culture, Religioni - Sapienza Università di Roma.
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