Grande Emiciclo
Il Grande Emiciclo costituisce la parte del complesso a più diretto contatto con il Foro di Traiano. Questo rapporto privilegiato si manifesta con la particolare cura della muratura in laterizio e del sistema decorativo della celebre facciata.
Lo stesso andamento semicircolare della costruzione è dovuto alla presenza della concentrica esedra del Foro, e contemporaneamente costituisce un espediente per contenere in modo più efficace il taglio delle pendici del colle.
La struttura a gradoni assunta dal terreno dopo i lavori di sbancamento venne occupata da strutture di profondità progressivamente maggiore salendo verso i piani superiori. Due scale disposte alle due estremità assicurano i collegamenti verticali.
Al piano del Foro si aprono undici ambienti poco profondi, coperti da piccole volte a botte nascoste dalla tipica facciata a taberna. I vani sono pavimentati con mosaici a disegni geometrici in bianco e nero, attribuibili ad un rifacimento di età severiana (inizio del III sec. d.C.), e le pareti conservano resti di affreschi, probabilmente della stessa epoca, con partizione geometrica dello spazio per mezzo di fasce policrome. Si conservano tracce di mosaici con disegni simili e di una diversa decorazione affrescata pertinenti ad una fase precedente, probabilmente traianea.
Al secondo piano un corridoio semi-anulare coperto da una volte a botte continua e pavimentato con opus spicatum (mattoni disposti a spina di pesce), prende luce dalle finestre aperte in facciata. Su di esso si affacciano una serie di ambienti con volte a botte ricostruite modernamente.
Il terzo piano presenta una terrazza esterna che costituiva probabilmente un percorso di servizio, e una serie di ambienti, per la maggior parte non conservati in elevato, aperti verso la via Biberatica e in origine dotati di soppalchi interni.